Carità

La carità cristiana è quella che guarda nel povero un altro Cristo e lo solleva con delicatezza, lo rifocilla con delicatezza, lo disseta con delicatezza, lo visita, lo assiste, lo rieduca, lo nobilita sempre con delicatezza.
La carità cristiana non sfrutta, ma si lascia sfruttare; non pretende dal povero l’appoggio, ma lo presta; non lo umilia, ma lo esalta.

La carità cristiana è paziente, non altera; è intima, non strombazzante; è continua, non saltuaria. La carità cristiana non sacrifica, ma si sacrifica, si inabissa, si annienta per il bene dei poveri.

Quando io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, o conoscessi tutti i misteri ed ogni scienza, o avessi la fede da taumaturgo, o distribuissi tutto il mio per nutrire i poveri, ma non avessi la carità, sarei un niente.

La carità è paziente, benefica, non insolente, non invidiosa, non si gonfia, non è ambiziosa, non cerca il proprio interesse, non s’adira, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

Che bella politica che fa bene all'anima e al corpo! Un po’ duretta, ma pure necessaria la politica della carità che scusa, che crede, che spera, che sopporta.

Dovunque, sempre, domina la convinzione di regolare tutto al lume della carità.
E sotto la forza di questa virtù cadono gli odi e si cambiano i propositi.

Io non credo che il cuore umano, sia pure abbruttito dal vizio e acciaccato dall'odio, possa resistere a quella grande potenza della carità che, sbocciata dal cuore di Gesù, radicatasi nel cuore della Chiesa, tutto vince, anche l’invincibile.
Se amassimo come Cristo vuole, se ci sacrificassimo per il prossimo, se non avessimo paura delle anime, se sorridessimo innanzi ai pericoli, quanto bene potremmo fare, quanta pace metteremmo nei cuori, quanto sorriso sui volti tristi, quanto Paradiso anche in questa vita!

don Ambrogio Grittani

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