La strada: Vangelo itinerante di San Benedetto Labre

L'invito che Gesù rivolge a tutti gli uomini: "Siate perfetti com'è perfetto il Padre vostro che è nei cieli", è un anelito al quale ognuno tende nell'intimo del proprio cuore, però, se tutti siamo chiamati alla perfezione, diverso è il modo di raggiungerla e molto spesso essa non si realizza nella misura desiderata. Proprio così è accaduto per S. Benedetto Giuseppe Labre che, per ben sette volte, aveva bussato alla porta di trappe e certose, desideroso di condurre una vita di preghiera e di penitenza; ma tutte le volte era stato respinto per la sua giovane età o per gli eccessi delle sue pratiche di pietà, che minavano la sua salute. Unica era la risposta che riceveva: "Va’, Dio ti vuole altrove". E Benedetto non ebbe pace finché il Signore non gli fece capire che sarà proprio la strada a fargli incontrare Dio, e che gli svelerà il segreto della sua vocazione alla santità. Infatti dovettero passare alcuni anni, perché Benedetto si convincesse che il Signore gli aveva riservato una vocazione singolare: quella di vivere il vangelo per la strada.

È qui che Benedetto sperimenta la fame, la sete, il freddo, il caldo, il sonno, la stanchezza fisica, senza contare le sofferenze morali! Infatti sopporta gli insulti e le percosse di uomini senza scrupoli, e affronta senza batter ciglio i pericoli che la strada spesso riserva ai suoi viandanti.

Per amore di Gesù egli aveva scelto il distacco, ormai, da ogni tipo di struttura stabile: una casa, una città, una famiglia, gli affetti, proteso con il cuore e la mente verso Gesù, il quale non aveva avuto né tane, né nidi dove rifugiarsi o posare il capo. Ma se è vero che Benedetto aveva rinunciato ad avere persino un'identità, è altrettanto vero che la sua santità gli procurò un nuovo volto; quello della beatitudine, che rimaneva scolpita nella memoria e nel cuore di quanti lo incontravano e che ben presto lo rese noto come "il santo della strada".

La sua santità poi fu ufficialmente sancita dalla Chiesa e il Servo di Dio, Don Ambrogio Grittani, affascinato da questo grande povero della strada, non esitò ad avvicinare la sua persona a quella degli accattoni, nel momento in cui egli decise di consacrare la sua vita a servizio dei poveri. Perciò scelse S. Benedetto come protettore dell'Opera che stava per nascere, indicando nella "spiritualità del pellegrino", una via maestra di santità.

E oggi l'Opera cammina sotto la protezione di S. Benedetto e lo sguardo del Servo di Dio Don Ambrogio Grittani, verso i quali ogni giorno in Chiesa si elevano le invocazioni delle Oblate e degli ospiti di questa casa.

Sr Rita Piccinno